Caro diario,
mentre stavo facendo la doccia mi sono riaffiorati nella mente i momenti in cui per la prima volta ho sentito di essermi innamorata di lui. Ci conoscevamo da poco, probabilmente non erano ancora passate due settimane, eppure, ogni momento speso insieme sembrava magico, stampato per farmi sentire questa sensazione di immenso calore al petto. Tutto ciò che cercavo in una persona si era magicamente palesata di fronte a me, è stato magico. In una stretta cucina di una delle case in cui ho vissuto a Roma, eravamo inebriati dal vino, ricordo ancora il giorno, ricordo di avere una foto di quel giorno, una foto con un sorriso che andava da orecchio ad orecchio, gli dissi che lo amavo e lui amava me. Posso dire che è stato il mio primo amore, un amore che non ha mai fatto male finché perché non abbiamo mai smesso di amarci ma che è tragicamente terminato perché abbiamo smesso di amare noi stessi.
Ho sempre desiderato un amore tormentato ed eccolo qui, un amore in cui non so quando avrò mai occasione di rivederlo, se mai potrò ancora abbracciarlo, se mai potrò ancora baciarlo. Fa tremendamente male essere in questa stanza e sentire la porta aprirsi e chiudersi e voler gridare che lo amo tutte le volte che attraversa il piccolo corridoio, ma la sua presenza mi consola, perché posso ancora vederlo, quando le nostre strade si separeranno lì soffrirò la perdita.
Non voglio un riavvicinamento, vorrei soltanto stringerlo a me come ho sempre fatto, perché volevo proteggerlo dal mondo ma non ci sono mai riuscita. Vorrei essere quell’amore che non si dimentica mai, vorrei essere quella donna per cui non riesci ad andare avanti perché il nostro tempo non è finito. Mi piace pensare che un giorno incontrerai una donna e ti innamorerai di nuovo, ma ti ricorderai di noi e sorriderai perché ci siamo amati. Forse il nostro tempo è finito, forse il nostro tempo tornerà, sono solo immensamente grata che ti amo e ti ho amato. Ora e per sempre, for as long as you let me.
Tua per sempre.
Alise.
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